Giuseppe Sansonna sta preparando un film su Carmelo Bene. Un film che nasce da una sfida paradossale. La voce di Bene, autentica e inedita, entrerà in collisione con un immaginario filmico interamente ricostruito, impostato sulla soggettiva beniana. Sullo schermo scorrerà l’ipotesi di ciò che Bene ha visto o creduto di vedere. Si susseguiranno lunghi carrelli, piani sequenza di ampio respiro, ricchi di movimenti interni. Affollati di volti e luoghi salentini, rimasti immutati nel tempo, molto simili a quelli che hanno popolato l’infanzia beniana. Il linguaggio filmico tenderà a mimare il processo mnemonico. Una memoria attiva, evocativa,  dichiaratamente aperta a deformazioni immaginifiche, sospesa tra lirismo e ineluttabilità del grottesco.
Potrebbe intitolarsi “Ventriloquio”, come un film di Carmelo Bene, mandato inavvertitamente al macero dalla Rai.
Franco Citti è il primo personaggio incontrato da Sansonna per questo suo progetto. Il primo corpo di cui Carmelo Bene è diventato ventriloquo. minima&moralia vi terrà aggiornati sullo stato di lavorazione di questo film. Speriamo – con Giuseppe – di darvi presto belle notizie.

Intanto vi proponiamo questo articolo che, con foto inedite, è contenuto nel numero 18 di “Il Reportage”, attualmente in libreria. Ringraziamo il direttore Riccardo De Gennaro e vi invitiamo ad acquistare la rivista (sempre più interessante e bella da sfogliare) e a visitare il sito: www.ilreportage.eu. (L’immagine è di Claudio Abate)

Due anni fa, in una fase dadaista della mia esistenza, fui scaraventato nel centro storico di Cave, un piccolo borgo a sud di Roma. Vivevo in via Prenestina Vecchia, all’ombra dell’arco sconnesso e pieno d’edera che delimitava la fine del paese. “Una casa pasoliniana” raccontai a me stesso, per indorare la miseria. Il malfermo appartamentino, al secondo e ultimo piano di una casupola in pietra scura era impreziosito da un bagno abusivo, innestato sulla parete esterna, come una palafitta di metallo bianco. Affacciandomi alla finestra, scoprii l’unico pregio della  casa: una vista sconfinata sulla vallata, lussureggiante di castagni.

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