Il valzer dimenticato scritto da Anne Enright

Leggere Anne Enright è essere felici che non ci stia osservando. La scrittrice ci conosce meglio di noi stessi, quasi come un Giove che giudica le nostre idiosincrasie e le nostre debolezze, a volte ridacchiando della nostra vulnerabilità, più raramente con compassione.

Il valzer dimenticato racconta la storia di una relazione adultera che Enright, nel suo ruolo di Giove, vede correre verso un finale disastroso e inevitabile. I suoi protagonisti, gli amanti Gina e Sean, non sono consumati dal senso di colpa: vivono nel mondo di oggi, dove queste cose capitano di continuo. Ma la distruzione aleggia su di loro ben al di là delle pagine finali.

Enright ci lascia sospesi in questo mondo di desiderio palpitante, ci immerge in esso, mettendoci sotto gli occhi la descrizione perfetta delle minuzie della vita quotidiana, e ci seppellisce nella squisitezza della sua prosa, che descrive un mondo ormai perduto con l’abilità di un monaco medievale che illustra un manoscritto. Si finisce per chiedersi come una cosa così crudele possa essere al tempo stesso così bella.
Bompiani, 278 pagine, 18 euro

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