Da ogni viaggio si torna diversi. Esplorando il mondo, esploriamo noi stessi. Conoscere il diverso ci fa entrare in empatia con il prossimo e viaggiare ci apre agli altri.

Il viaggio per me ha un doppio significato.
È la passione per la scoperta di nuovi luoghi, la meraviglia di vedere un panorama spettacolare, l’arricchimento di conoscere persone con culture e abitudini diverse dalle nostre ma con emozioni che ci accomunano.
Ma è anche il mio viaggio, quello che ho vissuto negli ultimi anni, con pochi chilometri (perché prima c’erano altre cose da fare, da cambiare, da ricominciare) e che mi ha portato a essere quella che sono oggi.
I miei amici Claudia e Mattia di 2 CUORI IN VIAGGIO mi hanno chiesto di partecipare al tagpost ideato da Marco Lovisolo, dal titolo “Il viaggio che mi ha cambiato la vita”.
Il cambiamento mi stuzzica sempre e ho subito accettato. Grazie a loro mi sono chiesta da dove è nata la mia passione per il viaggio. Qual è stato il punto zero, quel primo puntino a cui si sono collegati tutti gli altri e che mi hanno portata qui?
Bisogna tornare parecchio indietro…

Londra Tower Bridge - In Viaggio Con Monica

Il punto zero esiste e non è un solo viaggio ma sono più viaggi. Sono i viaggi dell’adolescenza, le vacanze studio per le quali partivo da sola tutte le estati.
Prendendo un aereo o un treno per andare in un paese straniero, in una casa di sconosciuti, per imparare una lingua ma non solo. In quei viaggi ho imparato a vivere.

Le vacanze studio

Queste vacanze penso siano tra i regali più belli che i miei genitori mi abbiano fatto. La prima è stata a 15 anni e ne sono seguite altre per tutta la durata del liceo e oltre.
Forse se i miei genitori avessero saputo davvero come funzionavano queste vacanze studio non so se mi avrebbero lasciata partire! Sì perché partivo con un’associazione che organizzava tutto, con tanto di responsabili e accompagnatori e soggiornavo presso delle famiglie locali.
Ma una volta arrivata in famiglia mi venivano date le chiavi di casa, comunicato l’orario della cena e… liberi tutti! Al mattino si andava a lezione, pomeriggio libero, cena a casa, ma qualche volta anche no, e la sera fuori. Detta così non sembra molto educativa ma vi assicuro che lo è stato.
Non sono mai stata una che si cacciava in guai seri ma le mie esperienze le ho fatte e mi sono divertita ma sapete che vi dico? Che in realtà tutta quella libertà fuori di casa mi responsabilizzava tantissimo e mi ha fatto crescere.
Perché io all’estero da sola stavo bene e mi sentivo grande. Già quando salutavo i miei in aeroporto e passavo i controlli mi sentivo adulta. Ero una che viaggiava, e viaggiava da sola.
Lì è nata la passione per i viaggi. Non mi ha mai fatto paura un viaggio da sola e ancora adesso fatico a capire chi prova un senso di agitazione quando deve spostarsi. Per me è sempre stato elettrizzante. E poi scoprire posti nuovi, vagare da sola per un paese dove tutti parlavano un’altra lingua, con la libertà di andare dove volevo senza dover dire niente a nessuno.

Londra cabina telefonica - In Viaggio Con Monica
E nessuno poteva chiedermi niente perché non esistevano i cellulari! Per chiamare a casa una volta al giorno (era l’unica condizione imposta dai miei genitori) mi infilavo in una cabina telefonica, quelle meravigliose cabine rosse che ora stanno per sparire, e chiamavo con la collect call, la chiamata a carico del destinatario.
Cartina in tasca e via! Ma dove sono stata?

Isola di Wight

Isola di Wight - In Viaggio Con Monica

Questa è stata la mia prima esperienza. I miei non volevano Londra, troppo grande, e mi hanno fatto scegliere tra una delle alternative più piccole. Io ho sfogliato il catalogo e chissà perché mi ha colpito questa piccola isola e ho scelto proprio lei!
La casa della mia famiglia era distante dalla cittadina, in mezzo ad un’altra manciata di case in mezzo al verde, e per andare avanti e indietro avevo circa 20 minuti di pullman. Si cenava alle 16.30, praticamente una merenda per me che a casa non mi ero mai seduta a tavola prima delle 20.30, e dopodiché si riusciva. Ci si incontrava con gli altri italiani e spesso si andava a mangiare una pizza di gomma. Ma in quel momento mi sembrava squisita.
E gli ultimi due giorni sono riuscita a passarli a Londra: amore a prima vista!

Brighton

Brighton - In Viaggio Con Monica

Seconda estate. Eccomi partire per questa vivace cittadina balneare, questa volta con un’amica. In realtà è stata l’estate delle disavventure.
La prima casa è stata quasi scioccante. Un livello di sporcizia indescrivibile tanto che abbiamo chiesto di essere spostate e siamo state trasferite in una famiglia deliziosa con 3 bimbi meravigliosi.
Peccato che una notte un ladro abbia provato a entrare proprio dalla nostra portafinestra che si affacciava sul giardino. Ancora non so perché in tanti paesi straniere non abbiano le persiane. Sono un po’ come il bidet, entrambi considerati superflui.
Quella notte comunque è andata bene. Io e la mia amica ci siamo svegliate gridando e il ladro, che probabilmente non immaginava di trovare qualcuno che dormiva lì, è scappato. Un po’ di paura ma anche questa è stata un’esperienza che, forse con un po’ di incoscienza, abbiamo ricordato per anni come un’avventura pazzesca. La corsa per le scale, le grida, il precipitarsi nella stanza degli altri due ragazzi italiani ospiti della famiglia, perché in quel momento in inglese ci usciva solo un “Help, help” e poi la notte con la polizia in casa.
Ma dalla notte successiva al piano di sotto abbiamo mandato i ragazzi e noi ci siamo accaparrate la stanza al primo piano!

Londra

Londra Big Ben - In Viaggio Con Monica

Uno dei miei grandi amori. Dai 15 ai 30 anni è stata una tappa fissa. Prima per studio, poi solo per il desiderio di rivederla e infine quando mio marito ha lavorato proprio a Londra per qualche mese e abbiamo fatto avanti e indietro ogni weekend, oltre a una splendida estate passata lì. Per fortuna era uno dei primissimi anni di Ryanair che ci ha salvati!
Ma la prima volta è stata quella che mi ha insegnato a girare per una grande metropoli senza paura di nulla.
Giravo per Londra immaginando come potesse essere vivere lì. Non volevo sentirmi una turista. Mi sono innamorata di questa città cosmopolita dove potersi sentire cittadini del mondo. A volte prendevo la metropolitana e iniziavo a vagare senza meta scendendo alle fermate meno turistiche per vedere com’era la vita lì.
Ancora oggi in ogni posto che visito penso a come sarebbe viverci e cerco di sbirciare nelle case per vedere come sono fatte e capire di più della quotidianità del posto.

Tours

Tours Loira - In Viaggio Con Monica

Un’estate ho passato anche 3 settimane in Francia. Anche in questo caso ho sfogliato il catalogo e ho puntato il dito su Tours, sulla Loira. Avevo già la passione per i castelli e la Loira mi sembrava una regione incantata.
Qui mi sono innamorata delle brasserie francesi che ancora adesso cerco appena varco il confine.
A Tours frequentavo uno scuola internazionale e una domenica insieme a un giapponese, una danese, un’altra italiana e uno spagnolo di un paio d’anni più grande che aveva già la patente, abbiamo affittato una macchina per andare a visitare il castello di Blois.
Ma quello che mi ha cambiata di questa vacanza è stato il viaggio in treno per arrivare fino a lì. Non ricordo quante ore ci sono volute. Da sola. Io e un libro. Al ritorno avevo un cambio a Lione con 4 ore di attesa. Ho messo le valigie in un deposito, di quelli con l’armadietto con la chiave che avevo visto solo nei film, e sono andata in giro per Lione.

Mandate i vostri figli all’estero

Questo è quello che io consiglierò sempre a chiunque. Insegnate loro ogni giorno a essere educati e responsabili e poi lasciateli andare. Forse berranno una birra, passeranno le serate su una spiaggia inglese, si prenderanno una cotta per un bergamasco e torneranno a casa con quell’accento che di inglese ha proprio poco ma diventeranno autonomi e impareranno a gestire gli imprevisti. Chissà chi sarei oggi senza quelle vacanze.

Ho cercato le foto di quel periodo ma tra mille traslochi e scatoloni ho trovato solo questa, siate buoni! Le altre, per il momento, sono prese da Pixabay.

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