IL CINEMA TEDESCO DI GENERE PERDE LA SUA REGINA ASSOLUTA: SE NE VA A 79 ANNI LA CONTURBANTE KARIN DOR – NON SOLO GIALLI E WESTERN: E’ STATA LA PRIMA BOND GIRL TEUTONICA E AMICA CHIC DI DI STEFANIA SANDRELLI IN “IO LA CONOSCEVO BENE” – STRACULT IL RUOLO DA REGINA SADICA IN “TIRO A SEGNO PER UCCIDERE”

Stavolta è il cinema tedesco di genere a perdere la sua regina assoluta. Se ne va, infatti, la meravigliosa e conturbante Karin Dor, 79 anni, nata a Wiesbaden e morta a Monaco, star assoluta del cinema stracult tedesco, dai celebri gialli di Edgar Wallace alla saga western di Winnetou, dall’eurospy di serie B di coproduzione italiana fino a diventare non solo la prima Bond girl della Germania in Si vive solo due volte, ma perfino la protagonista di Topaz, nel ruolo di Juanita de Cordoba, capolavoro spionistico di Alfred Hitchcock.

Ma Karin Dor toccò anche generi e coproduzioni diverse. La troviamo come l’amica chic di Stefania Sandrelli in Io la conoscevo bene di Antonio Pietrangeli, o protagonista dell’incredibile film di mostri e alieni Operazione terrore (Los monstruos del terror) di Hugo Fregonese, tra zombi e uomini lupo del calubro di Michael Rennie e Paul Naschy.

Già stellina del cinema tedesco negli anni ’50, fece anche una sorta di musicarello ambientato in Italia, Santa Lucia, qualche operetta e qualche film patriottico, è grazie al matrimonio col regista Harald Reinl, il suo primo marito, ma ne ebbe altri due, che divenne celebre in tutto il mondo. Perché Reinl fu il regista di punta prima della lunga serie dei gialli di Edager Wallace, con titoli come L’arciere verde o Il castello dell’orrore o Lo strangolatore di Londra, poi della altrettanta fortunata saga western di Winnetou con Pierre Brice e Lex Barker.

KARIN DOR 2 KARIN DOR 2

Eccola quindi dividersi tra gialli e western girati tra l’Austria e la Jugoslavia. Se Il tesoro del lago d’argento fu il primo film della serie, allora fortunatissima, e precedente la nascita dello spaghetti western di Sergio Leone, Karin Dor la ritroviamo anche nel fondamentale Giorni di fuoco, diretto sempre dal marito, dove troviamo, come cattivo, Klaus Kinski e, come cowboy, un giovane Terence Hill che allora vagava nel cinema di coproduzione tedesco senza grande successo. Ma Karin Dor è la presenza femminile anche di Fu Manciù AS3: Operazione tigre del mitico Don Sharp con Christopher Lee, o di una serie di eurospy alquanto bizzarri. Penso a Upperseven l’uomo da uccidere di Alberto De Martino con Paul Humbschmidt, sorta di Mission Impossible, o di Spie contro il mondo con Stewart Granger o del titolo più assurdo in assoluto, Tiro a segno per uccidere di Manfred Kolher, con Granger, Adolfo Celi e Klaus Kinski, dove ha un ruolo di regina sadica assolutamente di culto.

KARIN DOR KARIN DOR

Nella saga in due parti I Nibelunghi, diretta sempre da Reinl a metà degli anni ’60 con il biondo campione tedesco superfusto Uwe Beyer come Sigfrido, fu ovviamente Brunilde. Mora, bellissima, adatta anche a ruoli di regina e femmina crudele, trovò la sua glorificazione in Topaz di Hitchcock e come Helga Brandt in Si vive solo due volte. Invecchiando fece parecchia tv, prima in America, poi in Germania. Il suo ultimo film, del 2015, Die Abhandene Welt, lo ha diretto Margharete Von Trotta e, ovviamente, non era un film di genere.

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