Perché la loro lotta contro l’austerità e per cambiare radicalmente l’Europa è la nostra lotta. Se il 20 settembre Syriza sconfiggerà il fronte che vuole riportare la Grecia ai tempi della vergogna e della subalternità, sarà il segnale che la breccia aperta il 25 gennaio rimane aperta. Se non riusciranno a cancellare l’unico governo veramente democratico e di sinistra che si oppone al dogma neoliberista sul continente europeo, vorrà dire che la lotta può continuare. Che il progetto dell’oligarchia che guida l’Unione Europea non è passato.

In molti in Europa sperano nella fine del governo Tsipras e di Syriza. Sono le stesse forze che in questi mesi hanno fatto di tutto per farlo cadere o per cacciare tout court la Grecia dall’Europa.
Contro queste forze Tsipras, il suo governo e il popolo greco hanno ingaggiato una battaglia durissima. In completa solitudine. Atene, è stato detto, è stata lasciata sola “come Praga nel ‘68”. Non solo le tradizionali forze di destra, ma la socialdemocrazia e gran parte dei socialisti europei si sono voltati dall’altra parte, e in molti casi si sono schierati contro. Ha pesato nello scontro anche la debolezza dei movimenti sociali, che non hanno fatto sentire in modo incisivo ed efficace la loro solidarietà alla Grecia come sarebbe stato necessario.L’Europa è stato il luogo del compromesso sociale più avanzato e del migliore welfare state. Ora è divenuta un avamposto della globalizzazione neoliberista. Qui sta la nostra sconfitta. Qui le ragioni della ripartenza. Il grande merito di Tsipras è stato di denunciare questi poteri e questo stato di cose e di lanciare una lotta di liberazione della Grecia e dell’Europa, insieme. Per cinque mesi ha difeso in tutti i modi possibili il proprio popolo e il proprio Paese. Con il Referendum ha mostrato a tutti che il popolo greco sosteneva il proprio governo, che per liberarsene bisognava cacciare la Grecia dall’Europa.

Dopo la sofferta conclusione del negoziato Tsipras ha espresso un giudizio chiaro e severo del compromesso raggiunto. Lungi dal far propria la filosofia dell’avversario o l’idea che non esista alternativa allo stato di cose esistenti ha parlato di strade nuove da inventare col conflitto. Ha escluso l’uscita dall’Euro che non stava nei programmi votati dal popolo e che nella condizione data avrebbe rappresentato in sostanza pagare stipendi e pensioni in dracme e debiti in euro, con conseguenze disastrose. Senza nessuna indulgenza per il compromesso fatto occorre riconoscere che è stato posto un freno all’idea di una Europa tedesca ben rappresentata dal volto arcigno di Wolfgang Schaeuble, aprendo per altro contraddizioni significative e globali contro questo progetto, all’inizio impensabili nello schieramento neoliberista a livello europeo e internazionale. E che si è imposta la discussione sul debito, divenuta ora assai più concreta. Soprattutto sia la Grecia e che l’Europa hanno più tempo. Non è un caso che sia cresciuta la sintonia tra Tsipras e Iglesias facendo giustizia di troppo facili e strumentali analisi sulle differenze tra Podemos e Syriza; e che alla speranza spagnola si siano aggiunte le nuove opportunità in Irlanda e in Inghilterra con Corbyn.
In Grecia, d’altra parte, con coerenza Tsipras ha escluso ogni compromesso con i responsabili della rovina del Paese: popolari e socialisti, neppure a fronte della scelta effettuata da forze che hanno lasciato Syriza. Si chiede al popolo un giudizio su ciò che si è fatto e un nuovo mandato per la nuova fase, per continuare la lotta contro la austerità e per cambiare l’Europa.
Su questa prospettiva e questo terreno è nata l’Altra Europa con Tsipras. Non a caso ci siamo chiamati così, per connessione con un percorso di lotta e di cambiamento. Punto essenziale, indicato con chiarezza sia dall’appello iniziale che dal programma con cui siamo andati alle elezioni europee del 2014. In entrambi la lotta per cambiare l’Europa non viene delegata alla uscita da una moneta unica che potrebbe avere conseguenze tragiche, ma al cambiamento dei rapporti di forza sociali e politici dello scenario europeo considerato il vero terreno dello scontro e della ricostruzione della democrazia e dei soggetti di cambiamento.Troppo poco abbiamo fatto in Italia perché la battaglia della Grecia e di Tsipras non rimanesse isolata.

Per questo L’Altra Europa con Tsipras è impegnata perché in Italia nasca al più presto e si affermi una forza alternativa della sinistra che, insieme a tutte le forze della sinistra di alternativa europee, costituisca un punto di riferimento alle lotte, ai movimenti, alle battaglie per cambiare l’Europa.Siamo solidali e vicini più che mai a Syriza, consapevoli del travaglio che la ha attraversata in un momento cosi delicato e drammatico e dell’importanza dell’unità, testimoniata anche da quelle compagne e quei compagni che, pur mantenendo posizioni critiche rispetto alle scelte del governo, hanno deciso di restare dentro Syriza per portare il loro contributo alla vittoria elettorale. Con questo spirito continueremo a ricercare la più larga unità di tutte le forze che lottano in Europa e in Grecia contro l’austerità lavorando per evitare ad ogni costo “guerre civili a sinistra”. Con la stessa coerenza con cui abbiamo auspicato l’unità di Syriza, siamo convinti che una nuova vittoria di Tsipras e di Syriza il 20 settembre aiuterà la lotta di tutti a continuare. Non solo ce la auguriamo, saremo in campo per dare tutto il nostro sostegno. In Italia, offrendo la più ampia informazione e continuando la battaglia contro le posizioni che insistendo sull’austerità portano il progetto europeo all’implosione. E partecipando numerosi alla conclusione della campagna elettorale di Syriza in Grecia, alla vigilia del voto del 20 settembre.

 

L’Altra Europa con Tsipras – Comitato nazionale


SAREMO AD ATENE

Questo è un invito a unirsi alla delegazione che, anche in questa occasione, si recherà ad Atene per le elezioni del 20 di settembre. La delegazione sarà un gesto di solidarietà e condivisione con Syriza e Tsipras in un momento così importante e delicato.
Le persone intenzionate a partecipare devono provvedere per proprio conto per il viaggio e per l’alloggio.
Si trovano ancora stanze a prezzi decenti su internet sui siti di viaggio.

L’appuntamento per la delegazione italiana sarà intorno alle ore 16.00 di venerdì 18 settembre.

La sede della riunione sarà comunicata ai partecipanti prima della partenza.

Parteciperemo insieme al comizio di chiusura della campagna elettorale che si terrà nel tardo pomeriggio del 18 settembre.

Altre iniziative comuni saranno realizzate sabato 19 settembre.

Domenica 20 settembre in serata attenderemo insieme i risultati delle elezioni.

Le persone che parteciperanno alla delegazione devono scrivere a: kalimera@cambialagreciacambialeuropa.eu

Sarà il modo per costruire l’indirizzario attraverso il quale scambiarci informazioni e tenerci in contatto.

Per favore, fate girare questa informazione alle persone, gruppi e associazioni che pensate possano essere interessate.

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