Viaggi e opinioni di un gentiluomo
La malattia che lo avrebbe ucciso lo inseguiva e nello stesso tempo lo rendeva lucido e attento. Laurence Sterne, irlandese, pastore anglicano, uomo dei Lumi. Ma soprattutto amante della vita che sentiva precaria, delle donne, della bellezza e anima piena di compassione per la condizione umana, così identica a ogni latitudine. Per questo nel suo Viaggio sentimentale di Yorick lungo la Francia e l’Italia raramente si trovano i paesaggi, i monumenti e la luce cantati da Goethe e dagli altri innamorati del Mediterraneo. Si trova quello che si trova nella sua opera più importante e patrimonio dell’umanità, La vita e le opinioni di Tristram Shandy, gentiluomo.
Si trovano frati che chiedono l’elemosina, pellegrini che piangono la morte di un asino, soldati mutilati, nani e ballerine in senso tecnico, attori, ragazze dallo sguardo che rapisce «il cuore e i lombi». Gente colpita dal caso, dalla natura, dal mondo. Questo significa viaggio sentimentale, questo capì Ugo Foscolo quando si imbatté nel libro e lo tradusse (l’edizione uscita ora porta anche un ricco apparato iconografico).
Sterne visse ancora quel tanto da godersi il successo del suo Viaggio che, a dispetto del titolo, si ferma alle porte dell’Italia. Morì venti giorni dopo la pubblicazione, il 18 marzo 1768. Nel frattempo la valanga fino allora sconosciuta di Tristram Shandy stava incominciando a crescere.
Laurence Sterne, Viaggio sentimentale di Yorick lungo la Francia e l’Italia

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