VENDITE IN EDICOLA A NOVEMBRE: -7,4% RISPETTO AL 2017, SEMPRE IN CALO MA MENO VERTIGINOSO. I 2 MILIONI DI COPIE VENDUTE SONO MENO DELLA METÀ DI 10 ANNI FA – ”REPUBBLICA” GIÙ, IL ”FATTO” SOTTO LE 30MILA COPIE, IL ”CORRIERE” TIENE, ”LIBERO” E ”LA VERITÀ” SONO IN CRESCITA, UNICI INSIEME AL ”GIORNO”

Vendite dei giornali italiani nel mese di novembre 2018, continuano a calare, ma un po’ meno. Si sono vendute in edicola poco più di 2 milioni di copie nel novembre 2018, pari al 7,4% in meno dei 2,179 milioni del novembre 2017, a sua volta in calo del 9 per cento sull’anno prima. Siamo in linea con i mesi di settembre e ottobre e questo dovrebbe offrire un tenuissimo filo di speranza. La domanda è: quando si arresterà la caduta? Quando i giornali chiuderanno, sopraffatti dalla mancanza di soldi?

Sarà un monumento alla inettitudine della classe politica, in particolare del Pd, che ha fatto come i sovietici davanti a Varsavia bombardata dai tedeschi: li hanno lasciati fare. Nel ruolo dei tedeschi c’era e c’è la tv. Pd e Berlusconi si sono divisi le spoglie. A loro interessavano Rai e Mediaset. Nei giornali difficilmente piazzi i tuoi tirapiedi, anche se perdono copie per sostenerti, non sono abbastanza obbedienti, meglio lasciarli soffocare dalle politiche commerciali della Sipra.

intervento dell autore luciano fontana intervento dell autore luciano fontana

Sarà un monumento funebre agli editori, che in questi dieci anni non sono stati capaci di ottenere dallo Stato la minima misura a integrare la necessaria strategia di tagli, da sola insufficiente a garantire un futuro. Sarà un monumento funebre anche per quei direttori e quei corpi redazionali che non hanno saputo intercettare quello che i lettori volevano e forse avevano sempre voluto prima che internet glielo facesse scoprire. In attesa del giorno del giudizio, accontentiamoci di redigere questo bollettino di guerra e piangere un po’.

C’è davvero da piangere se si pensa che i 2 milioni di copie vendute nel novembre del 2018 sono meno della metà, esattamente il 43% appena, di quelle che si sono vendute 10 anni fa, novembre 2008. Il confronto con il novembre 2008 dà la misura della tragedia che i giornali hanno vissuto e continuano a vivere, nel tripudio dei politici e dei tanti che hanno sostituito Facebook alla Bibbia.

mario calabresi direttore de la repubblica (6) mario calabresi direttore de la repubblica 

Qui sotto sono riportate le copie dichiarate dagli editori all’istituto che certifica i dati di vendita dei giornali, l’Ads. Difficile trarne un giudizio. C’è chi continua a perdere in modo impressionante, c’è chi mantiene un livello decoroso. Questo riguarda soprattutto i giornali locali, dove mi si dice brillino alcune perle di redditività. Aspettiamo i bilanci consuntivi del 2018 per capire meglio.

Accanto a ogni giornale c’è una percentuale. Sono le copie vendute quest’anno fatto cento il numero dello scorso anno. Il mercato nel suo insieme ha venduto 93 copie ogni 100 vendute nel 2017. Chi sta sopra questo numero ha performato con successo, chi sta sotto ha qualche problema.

Quotidiani

nazionali

Novembre   2018

Novembre 2017

Novembre 2016

Novembre 2015

Novembre 2008

2018 su 2017

Corriere Sera

182.081

189.589

200.546

216.777

397.348

0,96

La Repubblica

146.751

161.402

194.210

220.578

398.022

0,90

La Stampa

100.996

116.526

121.332

140.472

229.948

0,86

Il Giornale

45.654

53.111

60.584

73.656

155.341

0,85

Il Sole 24 Ore

43.850

49.315

64.670

73.418

154.932

0,88

Il Fatto 

29.757

31.649

35.072

35.244

72.815 (2010)

0,94

Italia Oggi

17.280

19.513

29.200

30.665

16.581

0,88

Libero

24.039

22.914

24.703

33.940

98.596

1,04

Avvenire

22.080

22.465

20.395

23.975

24.891

0,98

Il Manifesto

7.413

8.059

8.772

9.348

22.166

0,91

La Verità 

22.047

19.804

24.251

—–

—–

1,11

Quotidiani locali:

Quotidiani

locali

Novembre 2018

Novembre 2017

Novembre 2016

Novembre 2015

Novembre 2008

2018 su 2017

Resto del Carlino

83.277

89.280

94.145

99.112

138.538

0,93

Il Messaggero

73.564

78.666

90.101

101.359

178.923

0,93

La Nazione

60.331

64.295

70.930

77.444

115.678

0,93

Il Gazzettino

41.038

42.370

47.965

51.644

76.770

0,96

Il Secolo XIX

35.311

38.620

41.865

45.714

84.768

0,91

Il Tirreno

31.989

36.065

39.954

44.278

75.989

0,88

L’Unione Sarda

32.543

34.262

37.803

40.373

63.095

0,94

Messaggero Veneto

34.070

35.818

38.029

39.647

47.604

0,95

Il Giorno

42.067

39.507

36.561

43.865

57.564

1,06

Nuova Sardegna

28.800

30.129

33.508

35.450

54.866

0,95

Il Mattino

25.233

28.207

32.420

36.775

67.657

0,89

Arena di Verona

19.932

21.532

23.224

25.393

39.211

0,92

Eco di Bergamo

21.047

22.717

24.176

26.293

40.657

0,92

Gazzetta del Sud

16.925

19.736

22.031

23.995

43.034

0,85

Giornale Vicenza

19.086

20.017

22.314

24.467

34.619

0,95

Il Piccolo

18.348

19.626

21.461

23.062

35.112

0,93

La Provincia (Co-Lc-So)

16.672

17.925

 19.587

 20.959

 36.126

 0,93

Il Giornale di Brescia

 17.137

 18.220

 19.680

 21.921

 36.738

 0,94

Gazzetta del Mezzogiorno

 16.547

 17.916

 19.556

 21.296

 40.032

 0,92

Libertà

 16.441

 17.270

 18.815

 19.661

 25.239

 0,95

La Gazzetta di Parma

 15.973

 16.873

 18.340

 20.125

 32.080

 0,94

Il Mattino di Padova

 14.911

 16.908

 18.126

 19.281

 29.007

 0,88

La Gazzetta di Mantova

 15.174

 16.163

 17.521

 18.548

 26.892

 0,93

Il Giornale di Sicilia

 12.128

 14.306

 15.464

 18.808

 46.481

 0,84

La Sicilia

 13.580

 15.496

 16.246

 17.696

 34.798

 0,87

La Provincia di Cremona

 11.825

 12.363

 13.411

 14.561

 19.762

 0,95

Il Centro

 10.828

 11.107

 12.462

 13.536

 21.953

 0,97

Il Tempo

 12.628

 14.134

 14.663

 —–

 39.197

 0,89

La Provincia Pavese

 10.233

 11.196

 12.480

 13.259

 20.899

 0,91

Alto Adige-Trentino

 8.551

 9.585

 11.995

 13.035

 28.545

 0,89

L’Adige

 10.825

 11.594

 12.310

 12.997

 18.584

 0,93

La Nuova Venezia

 6.890

 7.742

 7.680

 11.964

 11.452

 0,88

La Tribuna di Treviso

 9.047

 9.998

 10.478

 11.167

 17.901

 0,90

Nuovo Quot. di Puglia

 8.409

 9.185

 10.145

 11.321

 17.592

 0,91

Corriere Adriatico

 11.553

 12.437

 13.944

 11.165

 16.452

 0,92

Corriere dell’Umbria

 8.689

 10.074

 9.987

 10.125

 19.035

 0,86

La Gazzetta di Reggio

 7.622

 8.331

 8.846

 9.132

 12.399

 0,91

La Gazzetta di Modena

 6.688

 7.345

 7.671

 7.736

 9.849

 0,91

La Nuova Ferrara

 5.339

 6.148

 6.338

 6.979

 10.139

 0,86

Quotidiano del Sud

 4.868

 5.467

 6.535

 7.315

 —–

 0,89

Corriere delle Alpi

 4.517

 4.568

 4.665

 4.834

 —–

 0,98

Quotidiano di Sicilia

 6.256

 6.129

 3.379

 1.161

 1.372

 1,02

Il Telegrafo

 896

 1.359

 —–

 —–

 —–

 0,65

Nell’ultima tabella mettiamo insieme i dati di vendita (sempre in edicola) dei quotidiani sportivi, separando i risultati dell’edizione del lunedì, che è sempre quella più venduta.

Quotidiani

sportivi

Novembre 2018

Novembre 2017

Novembre

2016

Novembre 2015

Novembre 2008

2018 su 2017

Gazzetta dello Sport Lunedì

 139.138

 149.588

 161.570

 176.224

 392.804

 0,93

Gazzetta dello Sport

 127.524

 134.123

 139.440

 149.133

 283.318

 0,95

Corriere dello Sport Lunedì

 70.949

 84.911

 95.550

 111.455

 244.267

 0,83

Corriere dello Sport

 62.439

 73.144

 79.270

 90.806

 179.386

 0,85

Tuttosport Lunedì

 46.441

 51.404

 57.615

 66.904

 112.369

 0,90

Tuttosport

 40.335

 43.666

 50.911

 59.442

 106.716

 0,92

Perché insistiamo sulle vendite in edicola e teniamo distinte le copie digitali? Per una serie di ragioni che è opportuno riassumere.

1. I dati di diffusione come quelli di lettura hanno uno scopo ben preciso, quello di informare gli inserzionisti pubblicitari di quanta gente vede la loro pubblicità. Non sono finalizzate a molcire l’Io dei direttori, che del resto non ne hanno bisogno.

2. Le vendite di copie digitali possono valere o no in termini di conto economico, secondo quanto sono fatte pagare. Alcuni dicono che le fanno pagare come quelle in edicola ma se lo fanno è una cosa ingiusta, perché almeno i costi di carta, stampa e distribuzione, che fanno almeno metà del costo di una copia, li dovreste togliere. Infatti il Corriere della Sera fa pagare, per un anno, un pelo meno di 200 euro, rispetto ai 450 euro della copia in edicola; lo stesso fa Repubblica.

3. Ai fini della pubblicità, solo le vendite delle copie su carta offrono la resa per cui gli inserzionisti pagano. Provate a vedere un annuncio sulla copia digitale, dove occupa un quarto dello spazio rispetto a quella di carta.

Il confronto che è stato fatto fra Ads e Audipress da una parte e Auditel dall’altra non sta in piedi. Auditel si riferisce a un prodotto omogeneo: lo spot, il programma. Le copie digitali offrono un prodotto radicalmente diverso ai fini della pubblicità.

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