Postini, piccioni, leopardi, uomini uccello, cani turchi da combattimento, misteriosi gatti grigi, vegani affamati. Trionfano Adam Driver e Alba Rohrwacher, protagonisti del film di Saverio Costanzo “Hungry Hearts” e trionfano i film di Roy Andersson, Andrei Konchalovsky e Julian Oppenheimer in una non straordinaria edizione della Mostra del Cinema di Venezia.

belluscone dell'utri belluscone dell’utri

 

Vediamo in particolare chi ha vinto i premi di Venezia 71. Leone d’Oro al piccione di Roy Andersson, cioè a “A Pigeon Sat on a Branch Reflecting on Existence”, che mi sembra un riconoscimento un po’ eccessivo per un film curioso, costruito con ottimi sketch artistici, ma non così importante o così riuscito.

 

Andersson, settantenne svedese che ha passato metà della sua carriera nella pubblicità prima di tornare al cinema una decina d’anni fa, ha ricordato Vittorio De Sica come sua fonte d’ispirazione. Citazione gradita.

Saverio Costanzo e Alba Rohrwacher Saverio Costanzo e Alba Rohrwacher

 

Leone d’Argento per la Miglior Regia a “Le notti bianche del postino” di Andrei Konchalovsky, dato fino a ieri come grande favorito per il Leone d’Oro e decisamente superiore al film di Roy Andersson.

 

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Gran Premio della Giuria a “The Look of Silence” di Julian Oppenheimer, grande film, che avrebbe forse meritato di più. Al punto che Tim Roth ha voluto sottolineare personalmente la grandezza del film alla fine della premiazione.

 

Premio speciale della Giuria, invece, a “Sivas”, opera prima del turco Kaan Mujdeci, buon film zavattiniano che ha disturbato un po’ gli animalisti visto che si parla di combattimenti di cani e di un bambino, strepitoso, che accoglie a casa sua un cane sconfitto.

 

maria eladia hagerman e alejandro gonzalez inarritu maria eladia hagerman e alejandro gonzalez inarritu

La coppia Adam Driver-Alba Rohrwacher trionfa e salva il cinema italiano. Vince infatti la Coppa Volpi per la migliore interpretazione maschile Adam Driver per “Hungry Hearts” di Saverio Costanzo. Francamente preferivamo di gran lunga Willem Dafoe per “Pasolini” di Abel Ferrara e Michael Keaton per “Birdman” di Alejandro Inarritu.

 

E stravince pure Alba Rohrwacher con la Coppa Volpi per la migliore interpretazione femminile sempre per ‘Hungry Hearts”. E qui ci possiamo stare. E’ bravissima e non aveva praticamente rivali nel concorso, perché da anni non si vedeva un festival così declinato al maschile.

 

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Premio Marcello Mastroianni per un giovane attore emergente, a Romain Paul per “Le dernier coup de marteu” della regista francese Alix Delaporte. Bravissimo, il giovane protagonista si divide nel film tra calcio e Mahler in quel di Montpelleier.

adam driver, alba rohrwacher e saverio costanzo adam driver, alba rohrwacher e saverio costanzo

 

Al film iraniano “Gesseha” va il premio per la miglior sceneggiatura. Nella sezione Orizzonti vincono il primo premio “Court” di Chaytania Tahmane e “Theeb” di Naji Abu Nowar la migliore regia.

 

“Belluscone Una storia siciliana” di Franco Maresco, che naturalmente non si è presentato, si deve accontentare del premio speciale. Premiato anche il cortometraggio “Maryam” di Sidi Salem.

 

Premio Opera Prima, 100.000 dollari della Filmauro, consegnato da Ambra Angiolini, a “Court” di Chaytania Tahmane. Un premio anche a Alix Delaporte, la regista di “Le dernier coup de marteau” .

 

willem dafoe e sua moglie giada colagrande a venezia 71 willem dafoe e sua moglie giada colagrande a venezia 71

Premio del miglior documentario sul cinema va a “Animata resistenza” di Francesco Montagner e Alberto Girotto. Il miglior classico restaurato è “Una giornata particolare” di Ettore Scola. Queer Lion Award della Mostra “Les nuit d’ete'” di Mario Fanfani.

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