Abbiamo visto “ Fratelli in erba “ regia di Tim Blake Nelson.
Il titolo in inglese è “ Leaves of Grass “dal libro del grande scrittore e poeta americano Walt Whitman ( ‘ Foglie d’erba ‘, autore anche di ’ Giorni rappresentativi ‘; conosciuto da tutti per l’utilizzatissimo verso “ O capitano ! Mio capitano “ ); ma a nostro parere si ferma qui l’assonanza col poeta della libertà e della liberazione sessuale con cento anni d’anticipo. Il risultato del film è il frutto di inesperienza o di presunzione dell’autore. Un regista che ha cercato di fare un film fuori dagli schemi, alto, intelligente e colto ed ha realizzato invece un film scombiccherato, vuoto e floscio: pur mettendo tutti gli ingredienti giusti ha prodotto un sufflè insapore e vacuo. Forse avendo collaborato come sceneggiatore con i fratelli Coen ha creduto di imparare la leggerezza, la maestria, le arguzie dei due talentuosi registi americani. A questo s’aggiunga un titolo ( traduzione ? ) in italiano che più scemo non si sarebbe potuto trovare o tradurre, alludendo all’erba per dire marijuana, giacchè da ragazzi i due gemelli fumacchiavano parecchio. Recensire un film del genere è abbastanza faticoso, riflettere su questo tipo di cinema e sul suo modo di fare cinema, di concepirlo e portarlo a questo compimento può sembrare tempo perso. Perché le tematiche sono accennate e non approfondite e questo è la voluta cifra stilistica del regista, il suo aplomb narrativo. Una per tutte: la critica verso una madre che rappresenta il mondo degli anni Sessanta beat e alternativo ma che in realtà ha passato il tempo a bere, fumare e ad essere inadeguata nei confronti dei due figli ed oggi ha scelto ( alla Robert Walser ) di chiudersi in una clinica perché ha paura di un ulteriore fallimento.ù
I due gemelli Kincaid hanno reagito in modo diametralmente opposto agli insegnamenti della madre, Bill si è chiuso nello studio e nella disciplina che richiede la filosofia. E’ scappato dalla piccola città di provincia in cui è nato, ha cancellato anche il suo forte accento ed è diventato un serissimo professore universitario di filosofia antica, talmente serio che non ha nessuno svago nemmeno affettivo, e sono dodici anni che non torna a casa. Brady invece ( come dottor Jekill e Mister Hide ) non ha terminato gli studi, è rimasto nella stessa casa d’infanzia, conserva l’accento di provincia ( ma nell’edizione italiana non appare nulla di tutto questo ) e oltre a fumare marijuana e a vivere alla maniera dei genitori, ha messo in piedi uno scientifico e tecnologico capannone di coltivazione di marijuana che vende in tutta la regione. Le vite dei due gemelli sono evidentemente distanti e inconciliabili ma Brady, che aspetta un figlio dalla sua compagna ed ha grossi problemi finanziari con uno strozzino ebreo, con una scusa fa tornare il fratello a casa. Ha un piano folle e ha bisogno della complicità di Bill, vuole convincerlo a sostituirsi a lui per un giorno, in modo da avere il tempo e un alibi perfetto per un’azione che dovrebbe risolvere tutti i suoi problemi.
“ Fratelli in erba “ come ci hanno fatto vedere i fratelli Coen ( ‘ Fargo ‘, ‘ Fratello dove sei ‘ ) inizia come una commedia disimpegnata ( Bill Kincaid dà una lezione su Socrate e sulla pessima fine che fa chi si illude di aver raggiunto l’equilibrio nella vita, e quasi subito si deve difendere dalle profferte amorose di una sua allieva ) per diventare quasi subito una tragedia. Questi due elementi sono le basi su cui Tim Blake Nelson costruisce il film; ma anche altre due tematiche dei Fratelli Coen emergono evidenti: l’incomprensibile casualità della vita che si accanisce contro chi cerca di dominare il fato attraverso incontri casuali che si rivelano determinanti e figure insensate, un po’ tonte e a prima vista innocue, che cambiano la vita.
Tim Blake Nelson è un personaggio poliedrico nel Cinema hollywoodiano, attore-caratterista di tanti film televisivi e cinematografici, sceneggiatore, regista, produttore e anche montatore. Dei sei film diretti da segnalare solo “ La zona grigia “ passato in Italia in modo molto marginale.
“ Fratelli in erba “ è un film con una sceneggiature un po’ pretenziosa e una regia non all’altezza delle intenzioni. C’è un buon cast, splendido il cameo di un Dreyfuss irriconoscibile. Bella la colonna sonora.

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