Abbiamo letto “Il giorno prima della felicità” ( Sulla scrivania )
E’ l’ultimo libro di un grande scrittore minore, Erri De Luca. Un romanzo di formazione… O’ guagliò è un ragazzino napoletano che vive da solo nel secondo dopoguerra, tra i vicoli di Napoli, l’amata scuola, i consigli e la protezione di un ‘guardaporte’ Don Gaetano. Con la passione divorante per i libri e per la ragazzina, Anna, intravista dietro i vetri di una finestra. Un’educazione sentimentale e morale che va dall’età delle elementari fino ai diciotto anni; quando ha imparato a battere a scopa Don Gaetano, il suo maestro, la sua formazione è terminata. Tutti intorno gli abitanti del palazzo, tipici attori della commedia umana di una certa letteratura partenopea, dove la furbizia supplisce alll’ignoranza e l’arte di arrangiarsi diventa ‘filosofia’ di vita. O’ scarparo arricchito ( forse un po’ troppo a pochade alla Peppino De Filippo, la conversazione con l’esattore ), La Capa che non conosce l’italiano, la vedova del secondo piano che chiama Don Gaetano per dei piccoli “lavoretti”, il conte che si gioca le proprietà al circolo ( forse un po’ marottiani questi due ultimi personaggi, sicuramente già conosciuti ), il libraio Don Raimondo che farà prendere il vizio della lettura al protagonista della storia. Un romanzo con molti personaggi secondari e immagini che raccontano senza retorica la Napoli del secondo dopoguerra. Una lettura scorrevole, volutamente semplice e piacevole, che fa ritornare a chi non è più giovane ricordi sopiti dell’infanzia. Una prosa schietta, intensa e diretta come fine letterario e risposta a certi autori italiani solipsisti, a volte saccenti se non banali..

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