Scoperta popolazione di yak in Tibet
Una popolazione di mille yak e’ stata scoperta a Hoh Xil, nella zona nordovest del Tibet, dai ricercatori della World Conservation Society. Decimati dai cacciatori a meta’ del Ventesimo secolo, come riporta Live Science, gli yak selvatici sono stati elencati come “vulnerabili” dall’Unione mondiale per la conservazione della natura. Secondo i ricercatori, infatti, questi animali erano presenti in gran numero in Tibet, Nepal, India e Cina occidentale. Attualmente invece la popolazione mondiale e’ stimata in soli 10mila esemplari. Durante l’ultima spedizione i ricercatori hanno anche scoperto che questi animali vivono piu’ vicino ai ghiacciai di quanto si pensasse. Lo yak e’ il terzo animale piu’ grande dell’Asia, dopo l’elefante e il rinoceronte e vive nelle regioni fredde del deserto del nord del Tibet ad un’altitudine che varia tra i 4.000 e i 6.100 metri.

Libia: al via processo a figlio Gheddafi
Si e’ aperto a Zintan, 180 km a sud di Tripoli, il processo a carico di Saif al-Islam Gheddafi, figlio dell’ex leader libico Muammar Gheddafi. Saif, apparso per la prima volta davanti ad un tribunale, dopo la sua cattura avvenuta piu’ di un anno fa’, e’ accusato di complicita’ in scambio di informazioni e produzione di documenti che possono mettere in pericolo la sicurezza nazionale. Il processo e’ stato subito aggiornato al 2 maggio a causa dell’assenza dell’avvocato difensore.

Marò, domani decisione Alta Corte.
Dopo i numerosi rinvii l’Alta Corte indiana ha annunciato che domani rivelerà la sua decisione su chi è competente tra Roma e New Delhi a giudicare i due marò italiani, Massimiliano Latorre e Salvatore Girone. I militari sono accusati dalla giustizia indiana di aver ucciso due pescatori scambiati per pirati. L’Italia sostiene che la sparatoria sia avvenuta in acque internazionali, pertanto ritiene che i due debbano essere giudicati in patria.

Algeria,uccisi 35 ostaggi stranieri.
Si è concluso nel peggiore dei modi il sequestro nel sito petrolifero di In Amenas, in Algeria. Sono stati uccisi 35 ostaggi stranieri e con loro anche 15 sequestratori, morti durante un raid di elicotteri dell’esercito algerino, come riferisce Al Jazeera. Tra le vittime ci sarebbe anche uno dei leader dei terroristi, Abou Al Bara.

Shimon Peres e… Arafat.
Il presidente israeliano Shimon Peres, ha ammesso venerdì 11, per la prima volta la partecipazione di Tel Aviv nella morte dell’ex presidente dell’ANP, Yaser Arafat.
Ha affermato inoltre che era meglio non eliminare Arafat, perchè con lui si potevano scambiare opinioni. Il leader palestinese, Yaser Arafat, è morto l’11 novembre del 2004 in Francia, dopo varie settimane di trattamento medico. Allora le autorità francesi si rifiutarono di rivelare la causa esatta della morte del leader della ANP; con la motivazione delle leggi sulla privacy.
Nonostante questo, esistevano notizie che il servizio d’Intelligenza del regime d’Israele, il Mosad, lo aveva avvelenato con il talio, un elemento radioattivo.
I risultati medici degli ultimi giorni hanno rivelato l’implicazione delle autorità del regime israeliano nell’assassinio del leader palestinese, perchè la causa della sua morte è stato l’avvelenamento, ed inoltre esistono documenti che dimostrano che l’ex primo ministro Ariel Sharon aveva ordinato l’assassinio di Arafat durante una conversazione con il suo ex ministro alla difesa, Shaul Mofaz.

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