Abbiamo visto “ Blue Valentine “ regia di Derek Cianfrance.

Quante scene da un matrimonio sono state realizzate al Cinema ?  Tante, tantissime, ognuna con il suo stile e con il suo punto di vista.  Con questo ‘ Blue Valentine ‘ ( 2010 ), Cianfrance sceglie una vena drammatica, con qualche ingrediente di romanticismo e un sottofondo di malinconia da perdenti.  Una periferia anonima e dignitosa su uno sfondo incerto, una bella ragazza che rimane incinta di un vero ‘ stronzo ‘, un bravo ragazzo, che oltre prendere le botte per lei, la sposa convinto di non essere all’altezza della giovane; lei, una ragazza piccolo borghese con aspirazioni anche sociali, lui ( se non fosse il carismatico Ryan Gosling, con il suo passato artistico da duro ) una specie di idiota buono – senza fratelli Coen -, senza arte nè parte, senza ambizione alcuna.  Tutto è già avvenuto nella loro storia d’amore, tutto è dichiarato, tutto è pronto a rompersi, ma Cianfrance utilizza il racconto su vari piani temporali: quando i due non si conoscono ancora, quando vengono a contatto, quando decidono di sposarsi e, adesso, sull’orlo del distacco.  Questa è l’unica scelta registica di valore e in parte originale, mentre narrativamente c’è forse qualcosa di nuovo nell’esprimere bugie, crisi di nervi, reazioni, fragilità, più nel tono che nella sostanza. Insomma, vari piani dell’amore e relative conseguenze, di anime divise ma che non si arrendono.

Forse il fatto che il regista abbia impiegato più di dodici anni per realizzarlo può farci capire la difficoltà di realizzazione.  Nel 1998 Cianfrance aveva già scritto la sceneggiatura e nei dodici anni successivi, senza mai arrendersi, ha cercato un produttore e ricevuto molti no, ma ha continuato a scrivere e riscrivere lo script che aveva in testa da quando aveva 24 anni: un                        intreccio con pochi elementi interessanti e con una psicologia data per data senza nemmeno un approfondimento veramente originale e con un’evoluzione del rapporto tra i due senza vere sfumature.   Un film riuscito solo in parte, ma con due attori bravi e belli ( Ryan Gosling: “ Le pagine della nostra vita “ di Nick Cassavetes, “ Drive “ di Nicolas Winding Refn, “ Le idi di Marzo “ di George Clooney; Michelle Williams: “ I segreti di Brokeback Mountain “ di Ang Lee, “ Shutter Island “ di Martin Scorsese ) che mostrano una complicità e una sintonia che rende il film più interessante di quello che è in fondo, ma con un post finale eccessivamente kitch.

Cindy è una studentessa universitaria, vorrebbe diventare un medico, ha dei genitori né buoni né cattivi, una nonna a cui è affezionata e un ragazzo aggressivo e insensibile ma che lei trova carino.  Dean invece è il classico bravo ragazzo senza famiglia, senza desideri ed ha un lavoro come facchino.  Si incontrano per caso in un ospizio per vecchi, lui perché trasporta i mobili di un anziano, lei perché va a trovare la nonna.  Lui ci prova con lei, ma deve aspettare più di un mese per rivederla, fanno l’amore ma lei è incinta dell’altro e lui l’accompagna ad abortire ma lei all’ultimo momento rifiuta l’intervento e così nasce il loro amore: lei anche per un senso di gratitudine, lui invece non può credere alla fortuna che gli è capitata.  Ma tutto questo lo sappiamo con dei sapienti flash back che danno il timbro stilistico al film, una narrazione ellittica dell’amore ( un modo di narrare che negli ultimi anni ha preso piede e sta diventando una specie di sottogenere, da “ 500 giorni insieme “ ( 2009 ) a “ 28 Hotel Rooms “ ( 2012 ) e “ One Day “ ( 2011 ) ).   In realtà il film inizia con un epitaffio, una bara di cristallo con le pareti trasparenti. “ Blue Valentine “ è un biglietto di San Valentino listato a lutto e il film inizia su un’immagine di perdita: la scomparsa del cane Megan.  La loro bambina amatissima che ha già sette anni lo cerca ma il papà amorevole l’aiuta a dimenticare la perdita, la madre invece sembra indifferente e infastidita e se non fosse per la piccola avrebbe già lasciato Dean.   Lui invece è un uomo innamorato che non cerca altro dalla vita, tenta di salvare il loro matrimonio e spinge la moglie ad una notte insieme nella ” camera del futuro ” di un motel a ore, portando dietro molto da bere: lui vorrebbe fare l’amore come un tempo e semmai metterla incinta, lei sfiancata vuole stare con lui per non sentirlo protestare.  Litigio, ubriacatura e si addormentano separati; lei alle sei del mattino è costretta ad andare al lavoro e non avvisa lui che continua a dormire ubriaco a terra.  Segue ennesimo litigio a casa dei nonni della bambina e lui distrutto è costretto ad andare via.

Un piccolo film con due grandi attori divenuti ormai dei big del cinema americano ( lui tra i divi di Hollywood, lei tre volte candidata all’Oscar e compagna del compianto Heath Ledger con cui ha avuto un figlio ).  Un film molto apprezzato al Sundance Film Festival ( il suo primo   film “ Brother Tied “ è stato premiato al Sundance nel 1998 ma non sarà mai distribuito ) e al Festival di Cannes ma uscito nelle sale italiane solo adesso e grazie al terzo film di Cianfrance “ Come un tuono “.   C’è una colonna sonora particolarmente bella dei Grizzly Bear e a You and Me firmata Penny & The Quarters.; merita una segnalazione la splendida You Always Hurt the Ones You Love, interpretata da Gosling.

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