Abbiamo visto “ The Nice Guys “ regia di Shane Black.

Con Russell Crowe, Ryan Gosling, Angourie Rice, Matt Bomer, Margaret QualleyCommedia,   produzione USA, 2016. Durata 93 minuti circa. Da mercoledì 1 giugno 2016

Chi è Shane Black ? E’ uno sceneggiatore di action movie di gran successo come i due primi Arma Letale, L’ultimo boy scout, Iron Man 3, ma è anche un attore in vari film e regista di tre pellicole ( Kiss Kiss Bang Bang e Iron Man 3 ). Come sceneggiatore e regista usa sempre la coppia litigiosa più o meno, simpatica e un po’ arruffona, con degli ingredienti cruenti immersi nell’ironia. Insomma è uno che fa sempre lo stesso film, con gli stessi ingredienti che spesso funzionano. In questo caso, The Nice Guys, la storia è quasi poliziesca, si tinge un po’ del Chandler rivisitato da Altman ( Il lungo Addio ) ma restando superficiale al punto giusto per farci fare qualche risata leggera, ascoltare qualche aforisma divertente, giocare sul personaggio di Jackson Healy ( Russell Crowe ), un po’ disilluso, un po’ perdente, ma onesto fino in fondo. E Shane recupera con Jackson e con la figlia di Holland i due personaggi de L’Ultimo boy scout ( e assai simili la scena del pestaggio del protagonista, in quel film c’è una sigaretta da accendere, in questo i pesci estratti dall’acquario ). Insomma è il solito film alla Black, solo che in questo, i due protagonisti – anche per fisicità – sembrano più Stanlio e Ollio che non Bruce Willis e Damon Wayans.

 

La storia è ambientata negli Anni Settanta ed è ricostruita con attenzione e gusto. Siamo a Los Angeles e l’inquinamento inizia a creare seri problemi; per dei giovani ecologisti un po’ scemi l’aria soffoca gli uccelli, ma viene uccisa effettivamente una star di film porno. Per vie opposte e con obiettivi differenti iniziano a indagare un ex poliziotto alla deriva, che per pochi dollari spezza le braccia, probabilmente ex alcolista, Jackson Healy ( Russell Crowe ) e Holland March ( Ryan Gosling ), un vero investigatore privato beone, piuttosto maldestro, che vive con la figlia tredicenne saggia quanto una madre. I due uomini si incontrano e si scontrano intorno a una ragazza, Amelia, giovane attrice di film porno ed ecologista, in fuga da sicari che tre giorni prima hanno ucciso il suo fidanzato, regista sperimentale, bruciandolo nella sua casa con le pellicole dei suoi film, ma anche dalla madre con cui ha un pessimo rapporto. Ma in questa indagine parallela c’è anche Misty Mountains, un’amica della ragazza, anche lei diva porno che è precipitata con la sua auto giù dalla collina, ma che un’anziana signora è convinta d’aver visto giorni dopo la sua morte. A un certo punto, tra scazzottate, sparatorie e corse, i due vengono assunti dalla madre di Amelia ( una plastificata e imbarazzante Kim Basinger ), che amministra la giustizia in città, per trovarla e riportarla a casa. Il mondo è marcio, la corruzione impera e i nostri scoprono molto presto che tutto è più complicato di ciò che appare. L’investigatore rinuncerebbe, invece il vecchio ex poliziotto non vuole demordere e si mettono all’inseguimento dei cattivi che in realtà sono vicini a loro.   Per fortuna che in questo mondo decadente, privo di qualsiasi morale, in cui i ribelli sono più scemi di una capra e i cattivi sono pronti a distruggere il mondo, c’è la tredicenne, figlia dell’investigatore, ( Angourie Rice ) che sa come dovrebbe andare il mondo.

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