Quando ero giovane spesso mi capitava di venire apostrofato da genitori, conoscenti e amici con lo strano termine di “balabiòt” che stava ad indicare la mia propensione a interessarmi a problemi futili o a comportarmi in maniera poco seria di fronte a cose definite importanti. Quel tempo è pian piano passato ed il linguaggio è mutato, si è imbarbarito … io invece non sono cambiato di molto.
Ma il termine“balabiòt” ha origini più lontane e interessanti… ci porta in Svizzera, sulla collina sopra Ascona, dove nei primi decenni del ‘900, un gruppo di persone guidate da Ida Hofmann e Henri Oedenkoven fondò il cosiddetto “sanatorium del monte Verità”, aperto a tutti coloro che volessero passare periodi di riposo in un ambiente naturalmente intatto. Nacque così la colonia del Monte Verità, una comunità liberata, improntata a un modello di vita alternativo, che professava il ritorno incondizionato alla natura, la necessità di una dieta vegetariana e di un’esistenza all’aria aperta con lunghe esposizioni solari, nudismo e l’adesione alla filosofia teosofica. Tra gli ospiti furono annoverati molti personaggi della cultura del tempo tra cui il pittore locarnese Filippo Franzoni, gli scrittori Hermann Hesse, Rainer Maria Rilke, E. M. Remarque, l’anarchico dottor Raphael Friedeberg, lo psicanalista Otto Gross….
Se vi interessa la storia date uno sguardo al sito di Gustav Arthur Gräser dove troverete poesia, notizie, video e audio molto interessanti.
In effetti me lo meritavo quel “balabiòt” e in qualche modo ne sono quasi orgoglioso….

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